ultimo aggiornamento: 15/05/2020

Assiolo

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L'assiolo, Otus scops, è un rapace notturno di piccole dimensioni che ricorda un gufo in miniatura anche per la presenza di piccoli ciuffetti auricolari. Lungo 20 cm, pesa dai 60 ai 120 gr, con un'apertura alare di 90-95 cm e la coda lunga solo 6-7 cm. In volo si notano le ali piuttosto lunghe e strette rispetto alla coda.

Ha colorazione omogenea con variazioni che vanno dal rossastro al grigio, colore che prevale nella fase giovanile per poi virare verso tonalità bruno rossastre in età adulta. Ha un piumaggio molto criptico, tanto da essere considerato lo strigide con il miglior adattamento mimetico. La colorazione di fondo è percorsa da sottili striature nerastre che garantiscono all'assiolo un mimetismo di tipo "distruptivo" oltre che criptico. Le colorazioni del piumaggio interrompono la sua sagoma rendendolo meno visibile nell’ambiente in cui vive. Questo tipo di mimetismo impedisce all'osservatore di vedere con precisione la forma e le dimensioni dell'animale mimetizzato (esempi di questo tipo di mimetismo sono ben rappresentati in specie come la zebra e la tigre, la cui sagoma viene “interrotta” grazie a strisce o macchie rendendo difficile la loro identificazione da parte di prede o predatori).

Il capo tondeggiante presenta due ciuffi auricolari che vengono sollevati soprattutto in caso di allarme.

Il becco e grigiastro con apice nero, l'iride giallo meno intenso nei giovani, più scuro negli adulti.

Il suo canto è inconfondibile: un monotono tiùu, ripetuto a lungo, anche per diverse ore quasi ininterrottamente, simile al sonar di un sottomarino o a un antifurto. Il maschio utilizza il richiamo anche per segnalare la propia territorialità.

L'assiolo è un rapace tipicamente mediterraneo e dalle abitudini notturne. È l'unico migratore tra i rapaci notturni presenti sulle Alpi. Essendo prettamente insettivoro, prima dell'arrivo della stagione fredda migra verso sud in cerca di caldo e di cibo.

È poco comune nelle regioni alpine e alle quote più elevate degli appennini. La sua presenza oltre i 1300 metri è considerata rara.

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