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LA POTATURA DELLA SIEPE

Laghi di Avigliana

In replica a quanto pubblicato il 1 aprile 2016, su La Stampa, nell'articolo di Tiziano Fratus "Quei carpini tranciati di netto al Lago di Avigliana" si precisa che la potatura della siepe è stata effettuata per ricondurre l'altezza delle piante sotto i 2 metri come previsto nell'autorizzazione rilasciata dal servizio viabilità della Provincia di Torino, oggi Città Metropolitana.

Il taglio è stato eseguito da personale dell'ente Parco operando manualmente, con motosega, per evitare che la siepe fosse tagliata dal gestore della strada con trinciatura meccanica che rovina le piante.

Le ramaglie sono state accantonate sul bordo boscato del lago perchè costituisco un elemento di rifugio per la fauna minore, piccoli mammiferi ed uccelli.

La gestione di un parco naturale non è assimilabile a quella di una qualunque area verde, l'obiettivo principale è quello di "tutelare, gestire e ricostruire gli ambienti naturali che costituiscono habitat necessari alla conservazione e all'arricchimento della biodiversità" (articolo 7 legge regionale del Piemonte n.19/2009 e s.m.i.).

Favorire quindi la biodiversità lasciando a terra ramaglie - utili ad alcune specie di animali: fauna minore ma anche insetti - che in breve tempo verranno bio degradate rientrando nel ciclo naturale.

Relativamente al degrado opera di fruitori incivili, condividiamo la denuncia del giornalista: chi frequenta il Parco deve avere maggior rispetto della natura e delle aree attrezzate.

"Quest'anno la giornata di Pasquetta è andato molto meglio degli anni scorsi in cui sui prati si trovavano abbandonati sacchi di rifiuti di ogni genere" spiega Bruno Aimone, direttore f.f. dell'Ente "L'azione di prevenzione svolta dal personale di vigilanza del Parco che insieme ad un'educatrice ambientale, per tutto il giorno, hanno informato e sensibilizzato i fruitori presenti nelle aree attrezzate, ha dato risultati positivi".

Una Pasquetta più rispettosa del Parco