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Photo credit Bruno Usseglio

Inizia la scuola e il Parco Alpi Cozie recinta l'asilo dei lupi

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L’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie ha pubblicato oggi, 24 settembre 2020, una importante Determinazione dirigenziale, la n. 239. Con essa stabilisce una “zona di rispetto” in Val Chisone, in Comune di Fenestrelle, sopra l’abitato di Pequerel, dove il transito e l’appostamento di soggetti non autorizzati sono vietati fino al prossimo 10 novembre.

La ragione di tale restrizione si chiama “rendez-vous site”. È il termine francese con il quale si descrivono internazionalmente le zone dove le famiglie di lupi, abbandonata la tana a inizio luglio al completo svezzamento dei cuccioli, lasciano i giovani quando non partecipano alle esplorazioni e alle cacce degli adulti, per poi ritrovarli al termine delle attività giornaliere. Come è facile intuire, è un luogo molto delicato.

L’area è interamente all’interno dei confini del Parco Orsiera-Rocciavré. È delimitata dalla strada SP172 da Pra Catinat al Forte Serre Marie, dal sentiero 335 e dalla cresta del Monte Pelvo (vedi cartografia allegata alla Determina) ed è utilizzata da molte stagioni dai lupi che si sono insediati in quel versante esposto a sud. Offre nascondigli e ripari nei boschetti di pini mughi, piantati come rimboschimenti negli anni ’80, inframmezzati da pascoli e praterie che a loro volta attirano cervi e caprioli, le principali prede dei lupi. E, purtroppo, attirano anche curiosi e fotografi che negli anni scorsi hanno provocato seri disturbi alla normale riproduzione dei lupi e ai cervi (facili da avvistare persino dalla strada durante l’autunno, la loro stagione degli amori).

Contrariamente a quanto si può pensare, i cacciatori, invece, non rappresentano un fattore di disturbo rilevante, perché la caccia è sempre vietata all’interno dei Parchi e la loro attività, in quel versante, si limita alla confinante Azienda faunistica dell’Albergian. Dunque il principale obiettivo della decisione del Parco è di allontanare i frequentatori incivili almeno fino alla prima decade di novembre, quando i giovani saranno ormai completamente adulti e non avranno più bisogno di essere lasciati a riposare al sicuro nell’ “asilo” lupino.

Il lupo è una specie particolarmente protetta a livello europeo. In fondo, la fauna pregiata e sensibile è un po’ come un dipinto raro, una statua preziosa, o i granelli di sabbia rosa della spiaggia di Budelli in Sardegna. I maggiori rischi provengono non tanto da chi vuole loro davvero male (bracconieri, folli scriteriati, speculatori) ma dai tanti soggetti che, in una buona fede mal riposta, vorrebbero in qualche modo appropriarsi o avvicinarsi troppo agli oggetti della loro ammirazione.

Oltre al personale di vigilanza e ai soggetti autorizzati dal Parco, potrà frequentare l’area solo il pastore locale che conduce tradizionalmente una mandria di mucche, fino alla sua transumanza. La necessaria informazione al pubblico è garantita sul posto da appositi cartelli affissi dal personale di vigilanza lungo il perimetro e ai principali accessi della zona. I Guardiaparco dell’Ente e i Carabinieri Forestali garantiranno la doverosa vigilanza contro i trasgressori. Eventuali escursionisti distratti saranno fermati, solo nei primi giorni, prima di entrare nella zona proibita. In seguito, potranno scattare le sanzioni previste dalle Misure di Conservazione sito-specifiche (DGR 54-7409 del 07/04/2014 e smi). Sono piuttosto severe, fino a 5000 €.

Gli enti gestori delle aree protette adottano questi provvedimenti dopo ricerche approfondite e riflessioni prolungate. Nel caso delle Aree Protette delle Alpi Cozie, sono stati approvati solo in altri due casi, uno permanente (la riserva integrale all’interno del Parco Val Troncea) e uno temporaneo (l’area di passo del Piviere tortolino nei pressi del Rifugio Assietta nel Parco del Gran Bosco di Salbertrand). Tutto sommato, limitazioni sopportabili per 35.000 ettari complessivi distribuiti tra le valli Susa, Sangone, Chisone e Germanasca con 4 grandi parchi, 2 riserve speciali e 16 Siti di interesse europeo. Nel caso specifico, la direzione del parco, il personale di vigilanza e i ricercatori del Progetto europeo Life WolfAlps Eu, hanno ragionato a lungo se divulgare o tenere nascosto il sito di riproduzione dei lupi. Ha prevalso la considerazione pratica che, purtroppo, è già ben conosciuto e mal frequentato. Quindi, era il momento di passare da una discreta sorveglianza ad un provvedimento palese.

Il testo completo della Determina e la cartografia di dettaglio sono consultabili all’Albo Pretorio online dei Parchi Alpi Cozie


 

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