image
Photo credit Elisa Davì

Storie di monaci... e di cipolle

Ente Parchi Alpi Cozie

parchi da gustareabbazia di novalesacipolla rossa

Sul sito del piano di valorizzazione Valle Susa Tesori di arte e cultura alpina, una pagina dedicata racconta la storia dell'abbazia di Novalesa... Venne fondata nel 726 dal patrizio merovingio Abbone, il quale la dotò di ricchissimi possedimenti. A causa della sua posizione strategica, Carlo Magno ne fece un avamposto privilegiato per l'avanzata dei Franchi verso l'Italia e ne accrebbe ulteriormente i possedimenti. Proprio nell'epoca carolingia il monastero visse il periodo di maggior splendore, divenendo uno dei fari della diffusione della cultura europea. A causa delle scorrerie saracene, fu abbandonata tra il 906 e il 926. L'abate Donniverto scelse di fuggire a Torino con i suoi monaci. Sotto la protezione di Adalberto, marchese di Ivrea, i monaci ricevettero in dono le corti di Breme e Pollicino in Lomellina, in provincia di Pavia e nel 929 iniziò la costruzione dell’abbazia di Breme dove via via tutti i monaci provenienti dalla Novalesa si trasferirono. Donniverto fu così ultimo abate dell’abbazia di Novalesa e primo di quella di Breme.

Secondo la tradizione i monaci in fuga riuscirono a salvare gli arredi sacri, gli oggetti preziosi e parte della biblioteca... ma non solo! Portarono con se anche i bulbi di cipolla rossa e ne diffusero la coltivazione nelle nuove terre.

L'antica cipolla è ancora oggi coltivata a Breme secondo le tecniche tradizionali. Nel 2008 la cipolla rossa di Breme ha ottenuto la De.C.o (denominazione comunale di origine). I produttori che la coltivano sono una dozzina, ogni anno ne producono circa 400 quintali e per valorizzarla viene organizzata la Sagra della Cipolla Rossa giunta nel 2020 alla 38ª edizione.

Da tre anni Proloco e amministrazione comunale di Novalesa si sono attivate per recuperarne la coltivazione in Val Cenischia. Quest'anno, in collaborazione i vivai Beltrame di Moncalieri, si è potuto produrre 14.000 piantine che sono poi state distribuite a 35 agricoltori custodi che dovranno attenersi a un disciplinare per la tutela della cipolla e per la produzione delle sementi.

Tra i custodi di biodiversità a cui è stato affidato il prezioso compito di coltivare e valorizzare la cipolla rossa nei campi di Novalesa (una clausola del disciplinare prevede infatti che la cipolla venga coltivata nel territorio comunale), c'è l'azienda agricola Ametlier di Bussoleno, che con la sua agricoltura praticata in modo tradizionale e sostenibile aderisce a Parchi da Gustare, il progetto a regia regionale nato per valorizzare e preservare il ricco patrimonio di sapori e saperi che rispecchiano la tradizione e l'ambiente da cui provengono.

You may also be interested in ...