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Photo credit AIPSAM - Il Patrimonio Storico Ambientale

La miniera del Rugèt è finalmente visitabile!

Ente Parchi Alpi Cozie

AIPSAM - Il Patrimonio Storico Ambientaleminiera

Dalla scorsa estate la miniera argentifera del Rugèt di Gravere, in Valle di Susa, è finalmente visitabile da parte del pubblico.

Il 25 settembre, in occasione della XIII Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa sono stati numerosi i visitatori che hanno usufruito delle visite guidate all'interno della miniera.

Per i prossimi mesi sono previsti due nuovi appuntamenti:

            - domenica 13 novembre 2022, con orario 9:30-12:00 (ultimo ingresso ore 11:15) e 14:00-17:00 (ultimo ingresso ore 16:15);

            - domenica 4 dicembre 2022 (festa di Santa Barbara, patrona dei minatori), con orario 9:30-12:00 (ultimo ingresso ore 11:15) e   14:00-16:30 (ultimo ingresso ore 15:45).

Dato il numero ristretto di persone che può visitare la miniera in contemporanea (massimo 6), è sempre preferibile prenotare la visita telefonando al referente degli accompagnatori abilitati al numero 3396977791.

Il pubblico può effettuare la visita della miniera con accompagnatore abilitato, a gruppi di 5/6 persone, con durata di circa 50 minuti e costo di 8,00 €/persona (minimo 5 persone).

L'accompagnatore fornirà un casco individuale ai visitatori, che dovranno attenersi alle indicazioni ricevute circa il resto del vestiario.           

La valorizzazione culturale della miniera è attuata dall'Associazione AIPSAM - Il Patrimonio Storico Ambientale (che lavora su diversi fronti con l'Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie), in collaborazione con il Comune di Gravere, con cofinanziamento della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Il giacimento del Rugèt è stato sfruttato a più riprese nel corso dei secoli e conserva importanti testimonianze storiche, unite a particolarità geologiche e biologiche. Il principale minerale estratto era la galena, un solfuro di piombo contenente piccole quantità di argento, donde il toponimo L’Argentiera che compare nei documenti storici. Il reticolo sotterraneo si estende su poco meno di un ettaro, con sviluppo verticale di 30 metri. Esso è formato da un insieme di traverso-banchi, cantieri di abbattimento, gallerie orizzontali o inclinate e fornelli verticali. I minatori hanno sistematicamente ricolmato i vuoti con brecciame e sabbie sterili, per cui oggi si possono percorrere solo i margini e le sommità dei cantieri, mentre il resto è mascherato da ripiene. I numerosissimi solchi di punteruolo visibili sui paramenti sono indice di estrazione manuale, anteriore all’uso minerario della polvere da sparo che inizia nel XVII secolo. Vi erano anche escavazioni in superficie, da dove lo sfruttamento è iniziato, oggi in gran parte nascoste da detriti.
Alcuni reperti archeologici, tra cui una chiave in acciaio del XIII/XIV secolo e tre vetri di possibile età altomedievale suggeriscono che la maggior parte dei lavori risalga ai secoli che precedono i più antichi documenti storici conservati, ossia a prima della fine del XIII secolo, in relazione con la maggior diffusione della moneta in argento che rivitalizza l’economia europea a partire dall’epoca di Carlo Magno.

La miniera si trova a monte della frazione Arnodera, al km 3.6 della provinciale 254 del Pian del Frais, pochi metri sopra la strada (862 m). Per raggiungerla, chi arriva da Torino deve abbandonare la statale 24 del Monginevro all’uscita da Susa e svoltare a sinistra in direzione Pian Gelassa - Frais; chi arriva dall’alta valle deve invece lasciare la statale allo svincolo che si incontra a destra uscendo da Gravere, andando in direzione di Arnodera, dopo la quale ci si ricongiunge con la provinciale 254.

Una guida della miniera è stata pubblicata dall'associazione AIPSAM nel 2021.
Il volume, intitolato "Miniera del Rugèt a Gravere. Patrimonio storico-ambientale in alta val di Susa", di 55 pagine illustrate a colori, costituisce la più accreditata fonte di informazioni sugli aspetti storici, archeologici e naturalistici del sito. Curato da Maurizio Rossi, con presentazioni di Luisa Papotti e Piero Franco Nurisso, l'opera riunisce testi e immagini di Bruno Ancel (La Mine d'Argent de L'Argentière-la-Bessée), Gilberto Artioli (Università di Padova), Marie-Christine Bailly-Maître (CNRS), Federico Barello (Soprintendenza Archeologia Città Metropolitana Torino), Paolo de Vingo (Università di Torino), Marziano Di Maio (CAI-UGET), Gianfranco Fioraso (CNR), Anna Gattiglia (AIPSAM), Marco Isaia (Università di Torino), Luca Patria (AIPSAM), Piergiorgio Rossetti (Università di Torino), Maurizio Rossi (AIPSAM), Eleonora Temporin (geologa).
Il prezzo al pubblico è 9,00 €. Il volume è in vendita anche presso la sede del Parco a Salbertrand.

Scarica il pieghevole della miniera