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Pubblicato il Report 2019 dell'International Bearded Vulture Monitoring

Ente Parchi Alpi Cozie

gipetoreportInternational Bearded Vulture Monitoring

Pubblicato il Report 2019 dell'International Bearded Vulture Monitoring IBM, rete internazionale di coordinamento delle attività di monitoraggio delle popolazioni europee di gipeto, che si occupa di unificare e gestire le raccolte di dati in un database condiviso (database IBM) e definire le strategie di conservazione su scala internazionale.
Nel 2019 IBM comprendeva 17 membri tra cui i Parchi Alpi Cozie. Partner principale è la Vulture Conservation Foundation VCF.

Lo scorso anno, grazie a un elevato successo riproduttivo nel programma di riproduzione in cattività (EEP), sono stati liberati 22 giovani gipeti: 11 in Francia (2 in Corsica, 4 nelle Prealpi - Vercors e Baronnies, 5 nel Massiccio Centrale) e 11 in Spagna (2 a Maestrazgo, 9 nella Sierra de Cazorla, Andalusia). Tutti i 22 uccelli rilasciati sono stati contrassegnati con anelli identificativi, piume sbiancate e dotati di GPS per seguire i loro spostamenti.

Inoltre, sulle Alpi, il 2019 ha segnato un nuovo record con 39 gipeti nati in libertà (14 in Francia, 12 in Svizzera, 10 in Italia, 3 in Austria). Su 50 nidificazioni, sono nati 43 individui di cui 7 nuove riproduzioni, con un successo riproduttivo del 78%, che è notevolmente superiore rispetto al 2018 (66%). Come nell'anno precedente, la produttività è stata più alta nelle Alpi nord-occidentali, seguita dalle Alpi centrali ed è stata inferiore nelle Alpi sud-occidentali e orientali. Essendo in aumento la percentuale di gipeti nati in natura nella popolazione alpina, la rete IBM ha intensificato gli sforzi per marcare gli animali e ottenere informazioni precise sul loro comportamento spaziale e sui tassi di sopravvivenza. Nel 2019 è stato possibile marcare 5 giovani in Francia (Altitude, Aravis2019, Emparis, Pierro, Sixt Buet) e altri 2 giovani in  Spagna (Jovan, Hans) con anelli e GPS ad energia solare.

In seguito a un attento monitoraggio e alla rapida reazione delle squadre locali, 4 uccelli liberati e 5 nati selvatici in Francia (4), Spagna (3), Italia (1) e Svizzera (1) sono stati trovati morti. In almeno tre casi, le cause sono legate a fattori antropogenici (linee elettriche, colpi di arma da fuoco). L'elevata mortalità nei primi anni è comunque un fenomeno ben noto e in 7 casi su 9 gli uccelli erano al loro primo (5) o secondo (2) anno civile.

Poichè la maggior parte della popolazione non è marcata, le osservazioni visive restano essenziali per lo studio della specie. Nel 2019 sono state registrate nel database IBM 1.875 osservazioni in 6 paesi Europei (Austria, Svizzera, Spagna, Francia, Italia, Liechtenstein). Nel 37% dei casi è stato possibile identificare gli uccelli osservati, ottenendo il riconoscimento visivo di 44 individui rilasciati e 9 nati in libertà. Durante le Giornate internazionali di osservazione (IOD), sono stati individuati 160 individui in totale ( 118 sulle Alpi, 11 sui Pirenei, 14 in Corsica, 17 in Spagna).

Utilizzando questi dati, la rete IBM stima le dimensioni delle popolazioni di gipeto intorno a 256-344 individui per la catena alpina, 4-5 nel Massiccio Centrale della Francia, 5-7 nei Pirenei francesi, 32-40 in Spagna, 0 in Bulgaria e 6-11 in Marocco. Le stime si basano sulle osservazioni raccolte da 1.046 osservatori in 696 siti in 7 paesi (Austria, Bulgaria, Svizzera, Francia, Germania, Italia, Marocco) durante la Giornata Internazionale di Osservazione del 12 ottobre 2019.

Il prossimo appuntamento con la giornata di osservazione del gipeto in contemporanea sarà sabato 3 ottobre 2020.

Per maggiori informazioni sul progetto di reintroduzione del gipeto sulle Alpi clicca qui.

Allegato: annualreport2019_ibm.pdf

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