Nasce da una collaborazione tra l'Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie e l'Università di Ferrara il nuovo opuscolo Rete Natura 2000: biodiversità nelle Alpi Cozie realizzato da Stefano De Cesare nell’ambito del Master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della Scienza svolto presso le Aree Protette Alpi Cozie sotto la guida di Nadia Faure.
Un'agile opuscolo di 14 pagine che risponde a due semplici domande: "Cos’è la biodiversità?", "Perchè è importante tutelare gli habitat naturali?" e descrive la Biodiversità nelle Alpi Cozie in riferimento alla Rete Natura 2000, la rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, e istituita ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) e la Direttiva Uccelli (79/409/CEE, poi abrogata e sostituita dalla direttiva 2009/147/CEE) per garantire la protezione e il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati, vulnerabili o rari a livello comunitario.
Dal 15 marzo 2019 l’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie ha assunto la gestione, in sub delega dalla Città Metropolitana di Torino, di 10 Zone Speciali di Conservazione (ZSC), appartenenti alla Rete Natura 2000, dell'Alta Valle di Susa che sono andate ad aggiungersi alle sei aree già gestite dall’Ente (IT1110006 Orsiera Rocciavrè, IT1110007 Laghi di Avigliana, IT1110010 Gran Bosco di Salbertrand, IT1110030 Oasi xerotermiche della Val di Susa - Orrido di Chianocco, IT1110039 Rocciamelone, IT1110080 Val Troncea).
Un'approfondimento che fornisce molte suggestioni e un po' di numeri: una superficie complessiva di 35.474 ettari con oltre 2000 specie di piante, 130 di uccelli, 400 insetti, 21 tra rettili e anfibi, 20 di pesci d'acqua dolce e 7 specie di grandi mammiferi.
L'opuscolo, a breve, sarà stampato dal Centro Stampa della Regione Piemonte e distribuito dall'Ente Parco.