Progetti, memorie e disegni inediti custoditi negli archivi militari di Vincennes, comune francese ubicato nella parte orientale di Parigi, trovano nuova luce e permettono di ricostruire uno scenario del territorio, della seconda metà del 1600, davvero inaspettato che avrebbe potuto definire un'altra storia e disegnare altri luoghi, molto diversi da quelli che conosciamo.
Pubblicare questo prezioso tassello di storia come quaderno dell'Ecomuseo significa restituirlo e rivolgerlo in primis alle comunità dell'Alta Valle affinchè possano appropriarsi di una visione più ampia delle vicende che hanno coinvolto i loro antenati. Dinamiche tra popoli, strategie e poteri, sistemi difensivi da adottare e questioni economiche da gestire sono intrecciati e riportati con la stessa precisione e cura con cui l'intelligente Vauban redigeva progetti militari per il Re di Francia Luigi XIV. E' la sua figura, da noi poco conosciuta, ma ben nota oltralpe, che ci guida e svela idee e studi per una miglior difesa di Cesana e di Monginevro seguiti da ben più importanti progetti di realizzazione di nuove fortificazioni a Oulx e Bardonecchia, di adeguamenti a Exilles e molto altro.
"Arcadia Alpina" is a novel written by Cavalier Enrico Faure of Sauze d'Oulx, published in 1906.
The reissue of "Arcadia Alpina" in the Cahier dell'ecomuseo Colombano Romean series is an opportunity to discover a forgotten peasant world that characterized the Upper valley of the Dora river between the late nineteenth and early twentieth centuries.
In Faure's work, we find described the fieldwork, the tools, the life of a community in its daily evolution, the folk traditions, beliefs, superstitions, religious rituals with their syncretisms, and sometimes we cannot help but smile at the naivety of the characters that reflects the simplicity and cruelty of that harsh peasant world, but at the same time, we cannot help but be moved and sometimes touched by the description of that rural landscape, that Arcadia so skillfully evoked and described as experienced firsthand by the author. These are the words of Renato Sibille who edited the reissue and gave new life to the work with his comments, a rich glossary of less common, antiquated, obsolete words, dialects, or particular meanings given by Faure, and the complete biography of Professor Faure reconstructed through the documents consulted in the historical archives of the Municipalities of Oulx and Sauze d'Oulx, the joint school college of Oulx, the Parish of San Giovanni Battista of Sauze d'Oulx, and the Diocese of Susa, in addition to information drawn from local periodicals of the time and various publications.
Isolate nei pressi di frazioni disabitate, anomime in mezzo ai paesi dell’Alta Valle, coperte di neve in inverno o circondate da animali al pascolo in estate, ci sono mura che custodiscono cicli pittorici dai colori vivaci dove i volti dei personaggi delle storie sacre hanno tratti caratteristici di persone dell’Alta Valle e gli oggetti che arredano gli spazi in cui si muovono documentano la vita quotidiana di persone reali.
Perchè Chateau? Credo che la molla che mi ha spinto a sostenere un cahier dedicato a questa Comunità sia stata la visita alla mostra fotografica sulla figura di don Riccardo Perron Cabus attraverso le bellissime fotografie d'epoca di Paolo Bressano, questa primavera. In quell'occasione ho avuto modo di apprezzare l'impegno di Rita e di Ines per salvaguardare la memoria collettiva di quella borgata che, come in tante altre realtà frazionali dell'occitana Alta Val Dora, si sta lentamente spegnendo. Un impegno quotidiano di ricerca, di presenza e di lavoro silenzioso sostenuto da un orgoglioso senso di appartenenza, dedicato con amore al proprio paese e al ricordo di chi ci ha preceduto.
Anche la figura di don Riccardo, che ho avuto la fortuna di conoscere e avere come amico, mi ha stimolato molto sia per le sue scelte resistenziali, sia per il suo essere parroco senza remore nel calarsi nella realtà quotidiana dei suoi parrocchiani e nel saperli affiancare nelle difficoltà e, perché no, anche nella manualità del lavoro e nelle passioni.
Così con Chateau siamo giunti al Cahier n°30 dell'Ecomuseo Colombano Romean di Salbertrand, un traguardo all'inizio impensabile che, con l'aiuto di tanti, ha invece permesso in questi anni di salvare tanti tasselli di storia e cultura locale, sicuramente di dimensione minore ma, proprio per questo, più vicina al cuore di tanti di noi.
Infine, in quest'occasione, desidero ringraziare Giovanni Bressano, Rita Frezet, Ines Chalier, Giovanni Borio, Ivo Chalier, Gianfranco Bernard, Angelo Bonnet, Andrea Zonato, Renato Sibille, tutti i volontari dell'Associazione Chateau e tutti coloro che ci hanno permesso di meglio conoscere la soria di questa Comunità, della sua gente e della sua lingua nella quale si apprezzano i caratteri di una fiera autonomia parrocchiale e una spiccata volontà di autogestione del suo territorio.
Settembre 2019
Massimo Garavelli
Il Cahier n.29 dell'Ecomuseo Colombano Romean "Trabaoujâ, il suono della festa nella tradizione chiomontina" è stato scritto da Silvia Bellet e Daniela Ordazzo dell'Associazione Eigo y cuento di Chiomonte grazie alla collaborazione di tante persone che hanno fornito ricordi, documenti e immagini.
Il titolo,Trabaoujâ, significa suonare le campane a festa, perchè un tempo le campane segnavano la vita quotidiana dei chiomontini, e quando suonavano a festa tutti partecipavano riconoscendosi membri della Comunità.
Il cahier è dedicato alle antiche feste del calendario tradizionale chiomontino che scandivano i dodici mesi dell'anno, le feste invernali, Capodanno, Epifania, Sant'Antonio a la Ramat con il Sharintel, la Festa patronale di San Sebastiano con la pouento, il Carnevale, le feste estive presso le varie cappelle di montagna dalla Cappella Bianca alla Madonna della Neve dell'Arguel, quelle della primavera e dell'autunno...
La caccia al selvatico nella tradizione contadina dell'Alta Valle di Susa
Il nuovo lavoro di ricerca e restituzione culturale presentato dal Consorzio Forestale Alta Valle Susa e dall’Ecomuseo Colombano Romean, raccoglie, nelle varianti occitane locali, aneddoti sulla caccia, usanze relative alla vendita e alla concia delle pelli, leggende riguardanti i selvatici e ricette tradizionali con la cacciagione. Presenta un glossario essenziale dei termini in occitano relativi all'attività venatoria, i nomi dei selvatici nella parlata locale, i proverbi e i toponimi dell'Alta Dora relativi alla caccia e ai selvatici. Contiene un capitolo dedicato alla letteratura occitana del cacciatore altovalsusino e agli scritti del poeta ulciense Ernesto Odiard des Ambrois, appassionato cacciatore di inizio Novecento; e uno dedicato alla storia della caccia nell'Alta Dora e alle vicende riguardanti la scomparsa o il ripopolamento dei selvatici. Integrano la ricerca un contributo di Roberto Musso dedicato al Comprensorio Alpino di caccia CATO 2 e un intervento di Romano Nuvolone che racconta la caccia a Melezet (frazione di Bardonecchia) ieri e oggi. Nel cahier sono inoltre pubblicate numerose fotografie d'epoca.
Cave e miniere dell'Alta Valle della Dora
Il Cahier n. 27 è opera di Renato Sibille e rappresenta la seconda parte della ricerca mineraria e mineralogica in Alta Valle di Susa. Grazie a una accurata ricerca di archivio approfondisce gli aspetti dello sfruttamento minerario in Alta Valle dalle ricerche e coltivazioni precedenti l'Ottocento, allo sfruttamento tra Ottocento e inizio Novecento, fino alle coltivazioni di minerali ferrosi degli anni Trenta-Cinquanta del Novecento favorite dalla situazione economica creatasi all'indomani del blocco imposto all'Italia dalla Società delle Nazioni e dalle esigenze dell'industria bellica prima e automobilistica poi.
Il lavoro va ad approfondire quanto introdotto dal cahier precedente e a trattare l'aspetto sociale e economico dell'attività di sfruttamento delle risorse del territorio, con particolare riguardo alle miniere della Fiat di Valle Stretta e Salbertrand (Seguret e Himbert), alle cave del gesso di Signols e della Baume e al "Marmo verde Alpi" di Cesana. Al termine del Cahier le conclusioni e la cartografia a cura di Zeno Vangelista ci illustrano gli aspetti prettamente geologici.
"La disponibilità degli archivi familiari di Ferruccio Rey, il cui padre Edoardo fu il responsabile del cantiere Fiat del Banchet in Valle Stretta e poi di quello di Traversella, ci ha permesso di far rivivere gli anni dell'autarchia, la sua durezza nella vita di un paese comunque povero dove i minatori vivevano in condizioni limite, oggi immaginabili solo nei paesi del terzo mondo. Altra vera chicca di questa pubblicazione è rappresentata dai documenti messi a disposizione dalla famiglia Pozzallo relativi alle cave e alla fabbrica del gesso di Signols con planimetrie, progetti e disegni introvabili e tecnicamente invidiabili ancora oggi".
ll Cahier è stato pubblicato a fine 2016 ed è curato da Piero Brizio dell'Associazione Piemontese di Mineralogia e Paleontologia con il contributo di Zeno Vangelista, geologo del CFAVS, per l'elaborazione cartografica. Consiste in una minuziosa ricerca bibliografica che ricostruisce la storia delle miniere, delle cave, degli assaggi e delle ricerche minerarie in Alta Valle di Susa dal XII secolo al Novecento, quando l'antieconomicità dei giacimenti e dei metodi di estrazione ne hanno decretato la fine.
Il cahier n.25, pubblicato nel 2016 nel ventennale della collana dei Quaderni dell'Ecomuseo Colombano Romean, è dedicato a un luogo simbolo per l'Ecomuseo: L'Hotel Dieu.
L'antico luogo di accoglienza di pellegrini, poveri e bisognosi, acquistato dall'Ente Parco del Gran Bosco di Salbertrand nel 2011, si prefigge di ritornare a essere, dopo più di duecento anni, punto di riferimento per la Comunità, il Territorio, i Pellegrini, i Turisti e i Viaggiatori lungo i moderni itinerari spirituali ed escursionistici.
Dal 2013 al 2015, grazie a fondi dell'Ecomuseo Colombano Romean e a fondi assegnati con due bandi GAL Escartons e Valli Valdesi, sono stati eseguiti con successo i primi interventi di manutenzione straordinaria/recupero/riqualificazione/restauro parziale del sito dell'Ecomuseo Colombano Romean.
Il cahier è completamente dedicato alla storia secolare dell'Hotel Dieu e agli interventi di recupero degli ultimi anni che, oltre a mettere in sicurezza l'immobile e a donare l'antico splendore alla facciata che si affaccia sulla via principale e sulla fontana cinquecentesca (la cui storia, dalla costruzione al restauro, va di pari passo con quella dello storico edificio), hanno riportato alla luce preziosi affreschi cinquecenteschi.
Uno sguardo a Pierremenaud, Villaret e dintorni
Un importante lavoro di ricerca e salvaguardia toponomastica dell'Alta Valle Dora che permette di completare il censimento dei toponimi del vecchio comune di Oulx, entro i suoi limiti censuari precedenti l'accorpamento con gli ex Comuni di Beaulard e Savoulx nel 1928, che va a acompletare un lavoro di anni che ha riguardato un territorio vasto, con un'elevata, antica antropizzazione alpina.